Le motivazioni di una scelta 

Storie di vita

 
 

Le motivazioni di una scelta

 

di Noemi Ugolini
già direttore del Museo dell'Emigrante


L'emigrazione ha rappresentato uno dei tratti più peculiari e caratteristici della storia contemporanea della Repubblica di San Marino.
Se ਠvero che molti altri paesi hanno conosciuto e conoscono flussi migratori di grande portata, è difficile trovare altri esempi, come quello sammarinese, così intenso, così a lungo distribuito nel tempo, così diversificato per luoghi di arrivo.
I circa 12000 Sammarinesi che vivono ancora  nei diversi paesi del mondo sono la testimonianza di questa grande "diaspora".
A distanza di tanti anni ed in condizioni storiche profondamente diverse questo filo tenace con la patria d'origine costituito dal lavoro, dall'intelligenza, dalla voglia di fare e di sperimentare di tanti sammarinesi continua ad essere vivo ed operante.


A ben vedere, è la storia intera di San Marino in età  contemporanea ad aver ereditato dal fenomeno migratorio i suoi più essenziali caratteri.
Che cosa sarebbe l'economia sammarinese, senza quel grande fenomeno di accumulazione delle risorse rappresentato dalle rimesse degli emigranti? E quale grandioso interscambio di mestieri ,esperienze professionali, tecnologie si è realizzato attraverso il tramite materiale dei flussi migratori? E quanto ha pesato, nel nostro universo simbolico, nella stessa costruzione e definizione della nostra immaginazione, della nostra cultura, in una parola della nostra identità  collettiva, il "segno" della nostra emigrazione.
Sulla base di questi interrogativi che non riguardano solo gli studiosi di tematiche migratorie, ma interessano e coinvolgono tutti coloro i quali intendono riscoprire e capire le proprie radici è  nata l'esigenza di realizzare a San Marino un Museo dell'Emigrante per permettere a coloro  che vivono in Repubblica e a coloro che risiedono all'estero, di conoscere, senza ritualità  e retorica, le vicende migratorie e riconoscersi collettivamente rispetto al passato ma anche al futuro.

Chi scrive, nel 1994, aveva presentato in Consulta il progetto di fattibilità  del museo con le seguenti finalità :

  • Una grande mostra documentaria che presenti l'emigrazione sammarinese nel suo essere evento storico e racconto.
  • Un cantiere storico per permettere alla popolazione residente e non residente, ai giovani e agli anziani di operare ad un progetto comune: l'incontro tra ricerca culturale ed impegno civile e sociale.
  • Un centro di ricerca permanente per raccogliere e analizzare i diversi aspetti dell'emigrazione sammarinese e diventare un centro pilota per lo studio del fenomeno migratorio.
  • Un laboratorio interdisciplinare che collegando ricerca storiografica e cultura materiale sia utile per costruire un discorso storico e proporre nuovi approcci ed interessi per la storia di San Marino.
  • Un luogo simbolo che nel corso degli anni, di generazione in generazione al di là  dei grandi eventi e dei piccoli fatti, al di là  di singole persone o di gruppi numerosi, al di là  del tempo e dello spazio possa continuare a raccontare l'avventurosa saga di un piccolo popolo che partito per "terre assai lontane" anelಠoltre che al riscatto dalla fame, ad una inconscia ascesa sociale.
Il progetto fu approvato. Nel 1996 con delibera del Congresso di Stato viene istituito il Museo dell'Emigrante con annesso il Centro Studi e viene assegnata come sede, un'ala dell'Antico Monastero Santa Chiara.
La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione attiva e partecipe di tutti i cittadini che hanno fornito oggetti, documenti, testimonianze e consigli e al contributo economico di Enti pubblici e privati ed organizzazioni internazionali.
Sono stati resi partecipi gli studenti delle scuole superiori ed universitari, per effettuare interviste ad ex-emigrati e raccogliere materiale documentario ed iconografico e la ricerca è stata avviata anche nelle ventiquattro Comunità  dei Cittadini Sammarinesi residenti all'estero.
Questo continuo interesse e collaborazione sono la miglior garanzia per l'attuazione di ogni sviluppo futuro.
Il materiale raccolto si divide in tre grandi categorie: oggetti, fonti scritte e fonti iconografiche.
"Gli oggetti che il museo colleziona sono strumenti di lavoro ed utensili di qualsiasi tipo, riconducibili all'esperienza migratoria."
 
Le fonti scritte comprendono:
  • Corrispondenza con emigrati (lettere e cartoline da e per San Marino)
  • Documenti vari (passaporti, certificati, avvisi di chiamata per l'estero, biglietti di viaggio, libretti di lavoro e fogli paga, ricevute e libretti bancari, diplomi ricevuti all'estero, corrispondenza ufficiale con amministrazioni pubbliche e private, attestati sportivi o di altro genere, pubblicità  di ditte sammarinesi all'estero, manifesti e documenti delle Comunità  all'estero, annunci e partecipazioni a battesimi, cresime, nozze, ecc....)
  • Letteratura minore (autobiografie, diari, componimenti sul tema dell'emigrazione).

Le fonti iconografiche sono state raccolte presso le famiglie che direttamente o indirettamente hanno vissuto l'emigrazione.